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A Berlino nasce la prima mensa universitaria vegana. L'Italia risponde con una proposta di legge

Da poco più di un mese l’Università tecnica di Berlino ha inaugurato Veggie 2.0, la prima mensa universitaria vegana, rispondendo alle richieste degli studenti di alternative al menu tradizionale delle mense già esistenti.

Veggie 2.0 non nasce con l’obiettivo di educare ad abitudini alimentari vegane e non si rivolge solo alla nicchia di mercato che sceglie uno stile di vita plant based, bensì vuole essere inclusiva, offrendo un’alternativa sana e di qualità per tutti.

La nuova mensa ha occupato i locali prima destinati alla caffetteria del campus, riuscendo a coprire fino a 500 coperti al giorno, e offre un menu di ben 360 ricette che prevedono pasta fresca, prodotta dal pastificio interno che ne garantisce almeno 30kg al giorno, wok di riso, zuppe, proteine vegetali ma anche torte e dessert vegani.

Veggie 2.0 non è la prima del genere in Germania: nel 2017 anche l’Università di Numberg ha realizzato il progetto di una mensa cruelty free. La mensa dell’Università di Berlino è il progetto più ambizioso per gli spazi e gli investimenti coinvolti, e può dare l’avvio della diffusione di questo modello green sul territorio nazionale, e oltre.

In Italia, alla fine dell’estate 2018, è stata depositata in Senato una proposta di legge dal titolo “Norme per garantire l’opzione per la dieta vegetariana e la dieta vegana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati”, volta a regolare l’obbligo per le mense scolastiche, ospedaliere, penitenziarie e per tutti i luoghi di ristoro convenzionati di proporre nel proprio menu almeno due alternative plant based, che garantiscano un apporto nutrizionale completo. La proposta di legge vuole garantire a vegetariani e vegani lo stesso diritto di scegliere cosa mangiare e detta, inoltre, le sanzioni in caso di violazione: multe da 3.000 a 18.000 euro oltre alla sospensione della licenza di esercizio per 30 giorni lavorativi. In caso di recidiva delle violazioni, la sanziona amministrativa pecuniaria è aumentata di un terzo e la licenza di esercizio è revocata.

Nell’attesa che l’iter legislativo faccia il suo corso, nell’ambito scolastico sono valide le linee di indirizzo nazionale emanate dal Ministero della Salute che obbligano le mense al rispetto dei principi culturali e religiosi. I genitori possono fare esplicita richiesta per menù alternativi, con la sola autocertificazione (prima veniva richiesto il certificato medico). Di fatto, però, ogni scuola valuta se includere nella sua offerta menù privi di alimenti di origine animale.