Cop26: A lavoro per salvare il mondo
La Cop26 si è riunita a Glasgow per discutere dei cambiamenti climatici, degli effetti catastrofici che generano e per trovare una soluzione valida al problema.
La conferenza che ha visto protagonisti tutti i maggiori Capi di Stato o i loro rappresentanti, si è chiusa con un'intesa sull'impegno internazionale contro l'emergenza climatica.
Intesa che però è uscita indebolita per via del blitz finale dell'India, (che ha fatto contenta anche la Cina), sull’uso del carbone.
Nonostante la richiesta dell’India, poi accettata anche dagli altri stati, resta "vivo" l'impegno per mantenere l'aumento globale della temperatura media globale entro +1,5 gradi come soglia massima a fine secolo.
In generale nell'accordo finale resta un impegno per tagli alle emissioni del 45% al 2030 sui livelli del 2010, puntando a zero emissioni nette intorno alla metà del secolo.
Gli impegni dei vari paesi riuniti al summit in Scozia, però, secondo le stime più ottimistiche consentono un +1,8 gradi e secondo le più severe, come quelle del Climate Action Tracker, un +2,4 gradi.
"C'e' ancora molto da fare negli anni a venire", ha dichiarato il premier britannico Boris Johnson, capo del Paese che ha ospitato la conferenza. "Ma l'accordo è un grande passo avanti". "Ciò che è importante è che abbiamo il primo accordo internazionale in assoluto per ridurre l'uso del carbone e un piano per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto all'era preindustriale".