Fenomeno bitcoin
Dei bitcoins si sente parlare sempre più spesso. È una «valuta virtuale» che ha la sua massima diffusione sul web. La una sua valutazione, cioè il tasso di cambio, è ormai alle stelle: se un anno fa l'unità virtuale quotava circa 800 dollari, la scorsa settimana è arrivata fino oltre gli 11mila, in giornate di volatilità estrema, oscillando poi fino a 9mila.
I bitcoin affascinano oltre che per la loro storia che affonda le radici nel mito - li avrebbe, infatti, creati nel 2009 un personaggio leggendario, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto - ma anche per la loro natura, cioè di appartenere ad una economia priva di intermediati e controllata dalla sola rete.
È possibile acquistare questa valuta virtuale da privati o da excange, cioè siti web che acquistano e rivendono bitcoin, operando proprio come agenti di cambio.
Una volta acquistati, i bitcoin si trasferiscono su un portafoglio elettronico che funge da conto corrente, come wallet, applicazioni o software, o, nel caso di cifre elevate, su una chiavetta off line che consente di custodire i propri risparmi lontano dalla rete e dai potenziali hacker.
I bitcoin possono essere acquistati, in Italia, presso sportelli Atm presenti nelle più grandi città, come ad esempio, Milano, Torino, Firenze e Udine. Generalmente le operazioni sono eseguite attraverso wallet, ma esistono anche carte di credito prepagate che trasformano i bitcoin depositati in euro utilizzabili per qualsiasi pagamento.
L’Italia accetta e riconosce come forma di pagamento, quella in bitcoin, equiparandola al baratto.
In Italia accettare bitcoin come forma di pagamento è legale e, secondo quanto dichiarato dall'avvocato Andrea Missaglia consulente di Altro Consumo, equiparato al baratto.