Innovazione tecnologica
Il digitale è stato un prezioso alleato durante l'emergenza sanitaria, come evidenziato dai dati raccolti dal Business 20 (B20), l’Engagement Group ufficiale del G20 rappresentativo della business community globale.
Emma Marcegaglia, presidente del B20, ha dichiarato: «Ormai è chiaro a tutti che la pandemia ha rafforzato il ruolo fondamentale delle tecnologie digitali come pilastro della resilienza globale. La trasformazione digitale è un motore chiave dello sviluppo economico, una leva fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici, un potente fattore di inclusione sociale, ma anche un enorme vettore di creazione di posti di lavoro».
Il digitale rappresenta una leva assai significativa: tecnologie come intelligenza artificiale, internet, cloud e quantum computing, stanno crescendo a livello globale a un ritmo senza precedenti, creando nuove opportunità per governi, aziende, clienti e cittadini. Non è un caso che al digitale sia stato dedicato un pacchetto di risorse importanti nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza (il 27% del totale), con un impegno trasversale sulle varie missioni che permea l’impianto dell’intero Recovery Plan.
Oltre il 60% del Pil sarà abilitato dal digitale entro il 2022 e il digitale contribuirà a ridurre del 15% la produzione globale di CO2 entro il 2030. Per liberare questo potenziale, però, sono quattro le raccomandazioni illustrate ieri da Maximo Ibarra, AD di Engineering Ingegneria Informatica, specializzata nella trasformazione digitale:
- Ridurre le disuguaglianze di connessione;
- Promuovere la fiducia nell’ecosistema digitale e investire nelle competenze digitali;
- Sostenere lo sviluppo digitale nel pubblico e nel privato;
- Promuovere una società pronta al digitale e più inclusiva.
Certo, il percorso è ancora lungo. Il ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, ha dichiarato che «La sfida digitale porta con sé quattro grandi sfide chiave. La prima è infrastrutturale, perché ci impegna a migliorare la portata della rete e la qualità della connessione. La seconda riguarda la fiducia e ci esorta a promuovere condizioni paritarie per gli operatori di mercato, rafforzando allo stesso tempo l’equità e la trasparenza per i consumatori. C’è poi una sfida di cooperazione, perché è essenziale trovare il giusto equilibrio tra intervento pubblico e scelte private, al fine di favorire l'innovazione di lungo periodo e la crescita economica. L'ultima, ma non per importanza, è una sfida fondamentale di conoscenza e competenze per una forza lavoro pronta al digitale».
Il digitale rappresenta presente e futuro dell'economia italiana e globale. Il Governo Nazionale e le Regioni sono chiamati a compiere il grande passo che consentirà all'Italia e alle sue imprese di essere competitivi nel mercato globale.