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La sanificazione degli ambienti sanitari

Il Ministero della Salute ha fornito alcune indicazioni sulle misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e della sanificazione degli ambienti sanitari.

Uno studio condotto dal virologo Roberto Burioni per il sito Medical Facts ha dimostrato che i Coronavirus, inclusi i virus SARS e MERS, possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni. Gli studi hanno anche dimostrato che questi virus sono efficacemente sconfitti da adeguate procedure di sanificazione che includano l'utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali:

  • Ipoclorito di sodio (0.1%-0,5%)
  • Etanolo (62-71%)
  • Perossido di idrogeno (0.5%)

Pertanto, in accordo con quanto suggerito dall'OMS sono procedure efficaci una pulizia accurata delle superfici ambientali con acqua e detergente seguita dall'applicazione di disinfettanti comunemente usati a livello ospedaliero.

La stanza di isolamento dovrà essere sanificata almeno una volta al giorno, al più presto in caso di spandimenti evidenti e in caso di procedure che producano aerosol, alla dimissione del paziente, da personale con protezione DPI. Una cadenza superiore è suggerita per la sanificazione delle superfici a maggior frequenza di contatto da parte del paziente e per le aree dedicate alla vestizione/svestizione dei DPI da parte degli operatori.

Per la decontaminazione ambientale è necessario utilizzare attrezzature dedicate o monouso. Le attrezzature riutilizzabili devono essere decontaminate dopo l'uso con un disinfettante a base di cloro. I carrelli di pulizia comuni non devono entrare nella stanza.

Il personale addetto alla sanificazione deve essere formato e dotato dei DPI previsti per l'assistenza ai pazienti e seguire le misure indicate per la vestizione e la svestizione (rimozione in sicurezza dei DPI).